Sono Roberta, ho 19 anni e non posso mangiare il glutine.
Circa un anno fa ho creato la mia pagina Instagram: @viaggiando.liberi.dal.glutine! Il motivo è semplice: credo nel potere della condivisione e voglio trasmettere un po’ della mia gioia e del mio ottimismo ai neo-diagnosticati ed a chi non ha ancora accettato questo nuovo “stile di vita“… Non mi piace parlare di “malattia“.
La mia alimentazione non mi ha mai impedito di viaggiare, la mia più grande passione. Ho viaggiato in ben 8 paesi: Italia, Francia, Ungheria, Regno Unito, Belgio, Lituania, Olanda e Germania.
Insomma, sebbene io sia siciliana, sul mio blog (ovvero qui) potrete scoprire ristoranti carini e curiosità su tante belle città! Per rendere più semplice la consultazione degli articoli, ho realizzato 3 categorie: “Racconti di viaggio“, “Recensioni” e “Ricette“. Vi consiglio di consultarle a partire da domani, 8 ottobre 2019.
In realtà, avevo già un blog… Ma, era troppo limitativo! Da oggi, non per mie capacità informatiche, posso scrivere su una piattaforma bellissima, come questa.
Buon pomeriggio alla mia community! Oggi vi parlo di una nota pizzeria a Catania, che da anni costituisce un mio fondamentale punto di riferimento: “Acido Lattico“. Ho, più volte, recensito la storica sede di Via Umberto… Ma vi sono, adesso, alcune precisazioni da fare:
il classico concept di “Acido lattico” è rimasto invariato nella sede più moderna, cioè in via Pantano: il menù è esattamente identico a quello che i clienti tradizionalmente affezionati conoscono
In origine, il ristorante di via Pantano non era gluten free friendly, lo era diventato soltanto durante i lavori di ristrutturazione di quello di via Umberto. Ma, fortunatamente, una volta ultimati questi, sono stati “donati” ai catanesi due locali senza glutine: “Acido lattico” e “Ntisu“. Ambedue sono dotati di cucine a sé stanti in modo da garantire l’assenza di rischi di contaminazione crociata e la dotazione di forni esclusivi.
Premesse fatte per chi negli anni ha già cenato presso “Acido lattico“, ho il piacere di raccontare questa splendida realtà a tutte le persone che seguono i miei canali social.
Si tratta, per lo più, di una pizzeria, nonostante il menù preveda anche panini, insalate e una buona varietà di piatti a base di carne. Peculiarità della cucina è il cd. sfiloncione, un’evoluzione del calzone, che già avrete sicuramente visto (foto: http://www.viaggiandoliberidalglutine.com/2021/11/09/acido-lattico-umberto-a-catania/).
Inoltre, tutti gli antipasti – di tutti e due i ristoranti – sono senza glutine “di default“, ovvero per l’intera clientela. Questa scelta inclusiva è rimasta, negli anni, un must.
Tutte le pizze e le altre portate principali sono disponibili nelle varianti con e senza glutine, così come i dolci.
Sicurezza, varietà del menù, selezione delle materie prime, cordialità e professionalità: questi sono i motivi per cui ho sempre invitato amici e parenti qui. Le mie colleghe fuorisede sono rimaste talmente soddisfatte del ristorante da proporlo ad altre persone. Forte delle innumerevoli esperienze positive, io stessa l’ho consigliato ad altre colleghe ancora ed una di loro ha pure festeggiato qui il suo compleanno.
Tanti piatti ho condiviso e tanti altri – auspico – ne condividerò. Intanto, ve ne mostro 3 scelti di recente:
PIZZA SCAMORZETTA: cornicione ripieno con scamorza affumicata, mozzarella fiordilatte in bocconcini, prosciutto cotto, cipolletta, scamorza affumicata e olive siciliane (ho chiesto di non aggiungere queste ultime)
Indubbiamente, una delle mie pizze preferite! Gli ingredienti semplici ma accuratamente selezionati rendono questa pizza davvero una prelibatezza… e che dire del cornicione ripieno? Un “quid pluris” che non si trova spesso nelle pizze gluten free.
PIZZA AL PESTO DI PISTACCHIO DI BRONTE DOP: mozzarella fiordilatte in bocconcini, pesto di pistacchio di propria produzione, speck del Trentino, granella di pistacchio
Questa è, invece, la pizza della certezza: l’ho scelta in occasione della mia prima cena qui, ormai quasi un decennio fa, e la scelgo ogniqualvolta sono indecisa perché ho, appunto, la garanzia che mi piacerà.
Vi è anche la disponibilità di sostituire lo speck con la mortadella, ma io sono fedelissima al primo.
CHEESECAKE ai frutti di bosco, anch’essa di propria produzione
Molto, molto buona! Disponibile anche alla fragola o al cioccolato.
Non saprei scegliere tra la cheesecake e le crispelle… Vi avviso, però: se mangiate anche l’antipasto, non riuscirete mai – a fine cena – ad assaggiare il dolce. Ciò mi è accaduto per tanti anni, in quanto incapace di resistere alla frittura.
Però, vi garantisco che pure i dolci sono ottimi. Quindi, vale la pena assaggiarli.
Nient’altro da aggiungere se non una precisazione tecnica: la pizza, il panino e il dolce che in ogni foto vedete sullo sfondo contengono glutine, ma ritengo di non voler oscurare o tagliare le immagini proprio perché anche “l’occhio vuole la sua parte” e queste immagini sono chiara testimonianza dell’analogia estetica tra con e senza glutine.
Buon pomeriggio alla mia bellissima community! Come va? Vi racconto oggi la mia esperienza in un ristorante alle pendici dell’Etna, precisamente a Mascalucia: “Pane, olio e sale“.
Il ristorante è aperto sia a pranzo sia a cena, eccezione fatta per il martedì, e offre un menù quasi interamente senza glutine: nel formato cartaceo sono presenti vari simboli, tra cui il GF, e la cucina è in grado di adottare le migliori accortezze per garantire rischi di contaminazione crociata, facendo presente l’esigenza alimentare al momento della comanda.
Anche la pasta è disponibile nella versione gluten free: in menù non è presente il simbolo, accanto alle proposte, perché non è un piatto GF di default, ma preparato così appositamente. Cioè, i piatti contrassegnati dalla spiga barrata sono privi di glutine per tutta la clientela… Tuttavia, io specifico sempre e consiglio di fare altrettanto!
Valorizzando le materie prime locali, lo chef prepara piatti davvero innovativi, alcuni mai visti altrove… L’esperienza culinaria è stata ben al di sopra di ogni nostra aspettative e sicuramente ritorneremo. Guardate un po’!
PATATINE FRITTE
Lo sapete ormai… Se leggo “patatine fritte“, la mia scelta d’antipasto è pressoché scontata. Bisogna riconoscere, però, che non sempre sono perfette: a volte, troppo unte; altre volte, troppo salate. Queste, invece, erano ottime: porzione abbondante e non unta.
Mia mamma, invece, ha voluto assaggiare anche un altro antipasto, cioè il polpo scottato… che, in realtà, abbiamo poi mangiato pure io e mio papà.
TENTACOLI DI POLPO SCOTTATI
Indubbiamente, una bella presentazione! Purtroppo, però, era un po’ troppo cotto… Il gusto nella media. L’abbiamo ritenuto non all’altezza degli altri piatti assaggiati… Ma ci sta assolutamente: alle pendici dell’Etna sono altri i “cavalli di battaglia“.
Per quanto concerne le portate principali, io e mio papà – avendo gusti estremamente simili – abbiamo concordato di dividere due primi piatti. Invece, mia mamma ha scelto un burger vegano, fatto in casa: scelta che, senza dubbio, farebbe anche mia sorella.
CREMA DI MANDORLE E RISO INTEGRALE ALLE ERBE
Questo è un piatto fuori menù e certamente il più particolare! Il responsabile di sala ci ha messi sin da subito in allerta: NON è un risotto. Eppure, a noi piace assaggiare le pietanze più particolari, diverse rispetto alle abitudini.
Siamo, infatti, rimasti pienamente soddisfatti. Personalmente, ho addirittura preferito questo piatto al risotto che segue… comunque deliziosissimo!
RISOTTO ALL’ARANCIA E PIACENTINU ENNESE
Essendo un’amante sia dell’arancia sia del piacentino (e, in generale, dei formaggi), non potevo non scegliere questo risotto… Però, la proposta fuori menù mi tentava altrettanto. Così, è nata l’idea di condividere i due piatti.
Mio papà ha preferito questo risotto. Io posso dirvi che li sceglierei nuovamente ambedue perché veramente buoni. In questo, l’arancia si avvertiva tantissimo: nulla di artificiale o industriale… è il sapore della nostra terra!
HAMBURGER VEGETALE DI ORTAGGI E SEMI
Si tratta di un medaglione di ortaggi e semi legati da farina di riso e farina di ceci e, poi, grigliata. Anch’esso è gluten free, oltre che vegano. Quindi, idoneo per tutte e tutti!
Ci è stato spiegato che viene cotto in due fasi: prima al forno, poi alla griglia. La consistenza è ottima, il sapore è genuino e gli ortaggi scelti sono quelli etnei. Un piatto che nulla ha a che vedere alle tante soluzioni di “accomodo” per i vegani o, semplicemente, per gli amanti della cucina vegetale.
A conclusione del pranzo, abbiamo assaggiato i dolci. Io ho scelto il tortino con cuore caldo di cioccolato fondente che, come i più attenti sanno, io adoro. I miei genitori hanno, invece, condiviso un semifreddo alle mandorle e salsa di cioccolato, che non è GF.
TORTINO CUORE CALDO DI CIOCCOLATO
Ne ho assaggiati veramente tanti nella mia vita GF, trattandosi di uno dei dolci che più prediligo, e riconosco che la proposta di “Pane, olio e sale” rispecchia totalmente il mio alto standard.
A tal proposito, vi confesso che non è semplice trovare tortino al cioccolato veramente buoni… Talvolta, anche in qualche ristorante che adoro, mi è capitato di trovare tortini simili a quelli industriali.
I miei genitori hanno apprezzato tanto il semifreddo alle mandorle e salsa di cioccolato.
Ripeto: questo semifreddo alle mandorle NON è gluten free. Condivido la foto esclusivamente a fini rappresentativi: come vedete, anche l’estetica tra con e senza glutine non muta: non resta che rinnovare i complimenti al personale di cucina!
Non vedo l’ora di ritornare in questo ristorante, anche con la presenza di mia sorella… che, spesso, non trova alternative vegetali soddisfacenti. Sono certa che qui sarebbe contenta di riscontrare tanta innovazione nella cucina vegetale.
Fatemi sapere se provate! E, come sempre, io sono a disposizione!
Buonasera alla mia bellissima community! Come state? A distanza di pochi mesi, ritorniamo virtualmente a Milano per parlare del “Bistrò Corso Magenta” sito al numero civico 9 dell’omonima via.
Si tratta, appunto, di un bistrot: bakery, ristorante, hamburger 100% gluten free, cioè per tutta la clientela! Il glutine non varca l’uscio della porta del Bistrò.
Anni fa avevo già provato qualche specialità di colazione… che ritengo veramente ottima! Siamo, dunque, ritornati per provare la cucina ad ora di pranzo, durante l’ultimo soggiorno milanese.
Ad ogni modo, ci tengo a raccontarvi la mia esperienza in quanto il menù è sicurissimo, molto vario e di media qualità.
FRITTURA MISTA
Non tanto abbondante, ma ottimo starter! Frittura per nulla unta e comunque varia.
Io ho apprezzato tanto la mozzarella panata che mi ricorda quella che mangiavo da bambina: era, infatti, il mio pezzo di “tavola calda” preferito. Adesso è abbastanza raro trovarla in versione GF… ma è ancora più raro trovare tutti questi fritti che offre il Bistrò, come le crocchette speziate e gli “arancinetti” di cereali.
Indubbiamente, è una portata che sceglierei nuovamente!
TAGLIATELLE fatte in casa: Carbonara, Cacio e pepe
Come portata principale, sia io che il mio fidanzato abbiamo voluto provare le tagliatelle, essendo fatte in casa, e abbiamo scelto queste due farciture che, come facciamo spesso, abbiamo condiviso. Io ho preferito la Carbonara, mentre lui ha gradito maggiormente la Cacio e pepe.
Nonostante le differenze rispetto alla tradizione romana, in primis il gusto più attenuato, delicato e meno deciso di queste proposte, concordiamo nel gradimento complessivo del pranzo.
Senza ombra di dubbio, ritorneremo. Ma assaggeremo piatti tipici o comunque non appartenenti alla cultura culinaria di altre regioni in modo da poter dare un giudizio neutrale.
Degno di nota è anche l’omaggio del pane a inizio pranzo: raramente ciò accade a Milano.
Buonasera alla mia bellissima community! Come state? Dato che vi parlo quasi sempre di recensioni e racconti di viaggio, ho deciso di condividere oggi una ricetta davvero creativa e gustosa:
RISOTTO CON ZUCCA, SALSICCIA VEGAN e NOCCIOLE
Si tratta di un piatto vegano, oltre che gluten free. Quindi, è idoneo anche per gli intolleranti al lattosio, alle proteine del latte, dell’uovo. Direi che è realmente inclusivo. Inoltre, abbraccia l’ideologia vegan e soprattutto eco-friendly.
La salsiccia vegan che abbiamo scelto di utilizzare è quella “Heura foods“, azienda validissima che offre prodotti sostitutivi della carne – e molto simili ad essa, nel colore, nella forma e nel sapore – e prevalentemente* senza glutine.
*Quasi tutte le confezioni sinora viste al supermercato riportano l’apposita indicazione “gluten free”. La presenza o meno di tale dicitura dipende, però, dagli stabilimenti: in alcuni di essi non è garantita l’assenza di rischi di contaminazione. Quindi, occhi aperti!
I prodotti “Heura foods“, costituendo un’ottima alternativa vegana alla carne, sono anche senza soia e senza ogm: si tratta di un’eccellenza europea, nata in Spagna. Da “onnivora convinta“, posso dire che ho apprezzato la salsiccia sia come farcitura per il risotto che tale e quale come secondo piatto, nonché lo stesso hamburger.
Vi scrivo la ricetta. Tenete presente, però, che gli ingredienti sono “a sentimento“:
Riso
Zucca
Salsiccia vegan
Cipolla
Olio evo
Nocciole
Procedimento:
Tagliare la cipolla;
Versare un filo d’olio in una casseruola e soffriggere la cipolla;
Sbucciare e tagliare la zucca a tocchetti;
Una volta dorata la cipolla, aggiungere la zucca e coprire con un coperchio;
Cuocere a fiamma medio-bassa, aggiungendo acqua (ove necessario);
Quando la zucca si sarà ammorbidita, aggiungere il riso;
Lasciare tostare per un minuto;
Aggiungere brodo vegetale o acqua;
Cuocere la salsiccia, dopo averla tagliata, per aggiungerla nella casseruola a fiamma spenta;
Buongiorno e buona domenica! Condivido oggi una ricetta super sfiziosa, che ho realizzato ieri… Si trattava del secondo piatto del menù, anche se – pensandoci – sarebbe un’ottima idea anche per aperitivo/apericena o brunch.
Di cosa si tratta? Ecco qui le mie polpette di ricotta e tonno: semplici ma buonissime! E, soprattutto, le abbiamo cucinate in friggitrice ad aria… Quindi, la fase della cottura è veramente zero sbatti! La preparazione, invece, richiede una ventina di minuti.
Ingredienti (per 12/15 polpette):
Ricotta fresca senza sale, 250 grammi
Tonno all’olio EVO, 120 grammi (2 scatolette)
2 uova
1 cipolla
1 scalogno
Olio EVO, q.b.
Pangrattato *, q.b.
*ovviamente, senza glutine: occorre che vi sia la scritta sulla confezione
Procedimento:
Mescolare la ricotta in una ciotola in modo da renderla cremosa (non più solida);
Aggiungere il tonno;
Amalgamare con cura sino a realizzare un’unica consistenza;
Sbattere due uova, da unire nella ciotola;
Una volta aggiunte le uova, mescolare fino a quando il tuorlo “scompare” nel preparato e questo appare omogeneo;
Aggiungere cipolla e scalogno, dopo averli tagliati a tocchetti;
Continuare a mescolare;
Addensare con un cucchiaio di pangrattato;
Amalgamare bene;
Realizzare manualmente la forma scelta;
Impanare la singola polpetta – classica sfera – nel pangrattato;
Rifinire la forma (con le mani);
Cuocere in friggitrice ad aria a 160 gradi, con un filo d’olio, per 15 minuti, girando le polpette ove necessario.
Noi non vediamo l’ora di preparare nuovamente questo piatto.. e voi quando lo offrireste ad eventuali ospiti? Pranzo, aperitivo, cena o altro?
Buon pomeriggio a tutte e tutti! Come state? Interrompo il mio studio pomeridiano per fare una breve pausa dalla sessione e parlarvi piuttosto di un cibo che adoro: il sushi! Nel corso degli anni vi ho sempre raccontato le mie esperienze nei ristoranti della mia città e ne approfitto per farvi una raccomandazione: ho constatato che, spesso, vi sono cambi di gestione o mutamenti di personale tali da non riuscire più ad adottare le accortezze necessarie per servire il sushi senza glutine, ragione per cui vi consiglio vivamente di fare domande prima di prenotare soprattutto quando si tratta di recensioni non recentissime.
Fatta questa premessa, perché mi è capitato in prima persona di non poter più fare affidamento su un ristorante, vi consiglio una splendida realtà nel cuore di Catania.
Da quasi 2 anni sono cliente affezionata e fedele di “Shibuya“, ristorante giapponese storicamente vicino i ccdd. “Archi della Marina” e, da qualche mese, sito in via Etnea.
Non appena ne ho avuto l’occasione, ho pranzato nel nuovo ristorante in pieno centro, appurando anche la stessa attenzione tipica della vecchia sede, nonché un netto miglioramento in termini di location.
Non è possibile scegliere nulla di fritto poiché, appunto, contenente glutine. Ma, lo sappiamo bene, non è una novità: è rarissimo trovare un ristorante con fritti gluten free. Sinora soltanto presso l’ “Oxidiana” ho potuto, ma si tratta di un ristorante “à la carte“.
“Shibuya“, invece, offre una validissima proposta di “all you can eat“, con abbinamenti particolari che mi hanno molto entusiasmata, in specie quello al limone. Il rapporto qualità-prezzo è veramente ottimo.
Il servizio è anch’esso impeccabile. E, lo staff è davvero attento e premuroso nei confronti della clientela con esigenze alimentari. Vi racconto, infatti, un aneddoto.
Essendomi sempre trovata bene in loco, ho voluto usufruire del servizio di consegna a domicilio, scegliendo la box da 14 piatti (€50) a scelta della clientela. Il mio fidanzato mi ha proposto di selezionare solo piatti GF in modo da poterli condividere: è sempre molto attento alla mia alimentazione e, infatti, spesso scegliamo solo cibo GF per mangiare insieme… Ma 14 piatti sono veramente tanti, motivo per il quale ho deciso di provare piatti diversi e ulteriori rispetto a quelli assaggiati in loco. Uno di questi era a rischio di contaminazione e, appena ho inviato su Whatsapp l’elenco dei 14 piatti, mi ha immediatamente chiamato una componente dello staff per segnalarmi la possibile contaminazione di questo e propormi una sostituzione affine.
Per quanto riguarda la consumazione al ristorante, invece, viene riposto sul tavolo il classico block notes in cui scrivere i propri piatti, accompagnati dall’indicazione “senza glutine“: il personale verifica, poi, la possibilità di preparare tutto senza rischi di contaminazione crociata e procede.
Gli abbinamenti più particolari, come quello al limone, mi hanno conquistata. Ma, chiaramente, non mancano le alternative più tradizionali, come nigiri, sashimi ma anche gamberi arrostiti e gunkan.
Questi ultimi, li adoro! Scoperti per la prima volta qui e diventati certezza.
Insomma, a chi ama il sushi consiglio tanto di provare l’offerta di “Shibuya“, che sia in loco o a domicilio, perché garantisce tanta varietà: non avverto, infatti, la mancanza di fritti gluten free.
E, mentre scrivo, vi confesso che mi è venuta tantissima voglia di sushi!
Buonasera, community! Come va? Proseguiamo il racconto del food tour milanese e oggi ho il piacere di parlarvi di quello che definirei “il mio ristorante preferito a Milano“: ecco “Sciatt à porter“!
Per la prima volta nella mia vita, ho assaggiato la cucina valtellinese e me ne sono perdutamente innamorata. Il ristorante si trova in Viale Monte Grappa, 18 a pochi passi dalla Stazione Metro Garibaldi FS ed è veramente un “rifugio metropolitano“: lo stile tradizionale degli arredi e la competenza dello staff che presenta ogni singolo piatto permettono alla clientela di immergersi nella cultura culinaria.
Non potevamo non iniziare il pranzo con gli sciatt, da cui deriva il nome del ristorante, che sono disponibili sia in cono – nella formula take away – sia al piatto con cicoria e noi abbiamo scelto di fare un pranzo comodo.
Le farine qui utilizzate sono prevalentemente quinoa e grano saraceno, per cui – previa segnalazione al momento della comanda – lo staff riesce a garantire l’assenza di rischi di contaminazione crociata.
All’interno degli sciatt vi è un formaggio tipico della Valtellina che, come vedete, fila benissimo! Questi sciatt sono croccanti e dal cuore filante, per nulla unti.
Abbiamo proseguito nel migliore dei modi, cioè con un piatto di pizzoccheri alla Valtellinese, fatti a mano. La ricetta prevede patate, cipolla, verza, scaglie di Grana.
Troppo, troppo buoni! E, dopo aver condiviso il primo piatto, abbiamo scelto di assaggiare due secondi, anch’essi da condividere:
Polenta O Taroz e Salsiccia
Tzigoiner: fesa di fassona sullo spiedo (220g)
La polenta sazia parecchio, per cui effettivamente avrei dovuto parlarvi di piatto unico considerato l’accostamento con la salsiccia. Ma poco rileva la forma, parliamo della sostanza! Era davvero prelibatissima!! In giro per il nord ho assaggiato davvero tante versioni di polenta (di recente, vi ho parlato di quella assaggiata a Torino: http://www.viaggiandoliberidalglutine.com/2023/04/23/oca-fola-a-torino-piola-piatti-anche-senza-glutine/) e questa qui è la mia preferita! Ben farcita e compatta, da leccarsi i baffi!
Invece, avete mai visto lo Tzigoiner? Sapete com’è fatto? Io non avevo idea di cosa fosse, men che meno di come si mangiasse… Sarebbe carne sul bastone: occorre impugnare le due estremità del bastone stesso e mordere la carne al centro.
Conservo nel telefono una mia foto, mentre assaggio questa carne, ed evito di pubblicarla perché molto buffa e per nulla elegante. Ma, vi assicuro che mangiarlo è stato proprio divertente! E, ovviamente, la carne era buonissima.
Guardate! Presentazione rustica, tradizionale!
Sì, siamo proprio in un rifugio valtellinese, ma nel cuore di Milano… Provate pure voi!! E fatevi consigliare un buon vino rosso per accompagnare!
Noi abbiamo avuto la fortuna di essere accolti da un giovane esperto della cucina valtellinese, che ci ha letteralmente guidati alla scoperta dei sapori autentici.
Se non vi hanno conquistato le mie parole, sono certa che l’abbiano fatto le fotografie. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ciao a tutte e tutti! Continua oggi il racconto dettagliatissimo dei ristoranti che abbiamo provato nell’ultimo viaggio a Milano! Alloggiando ai Navigli, non potevamo non prenotare il primo pranzo – sempre tramite “The Fork” (#noadv) – presso “Officina del Riso“.
Precisamente, vi sono 4 sedi:
Alzaia Naviglio Grande 62
Via Marghera 29
Via Cadore 31
Via Civerchio 5
Tutte le sedi offrono menù esclusivamente gluten free. Noi ci siamo recati presso la prima e, per cominciare, abbiamo assaggiato i gunkan di riso nei seguenti gusti:
CARBONARA: Guanciale, crema di pecorino, tuorlo
CANTABRICO: Acciuga del Cantabrico, spuma di burro al limone
WAGYU: Bresaola di Wagyu, stracciatella, fiore di zucca croccante
OCA: Petto d’anatra affumicata, crema di funghi
Trattandosi di ristorante 100% senza glutine, abbiamo condiviso ogni piatto, a partire dai gunkan. Io non ho assaggiato l’ultimo in quanto mi fa impressione mangiare l’anatra. Però, ho apprezzato tanto gli altri, soprattutto quello alla Carbonara.
L’idea di questi bignè di riso è molto sfiziosa.
A nostro giudizio, però, il piatto forte è stato il polpo con le patate. Veramente delizioso!
Gli ingredienti esatti sono: polpo arrostito, purè di patata americana al pepe garofano, gel d’arancia, zest d’arancia, polvere di patate.
Altra portata principale scelta: costine di maialino iberico cotte a bassa temperatura su una morbida focaccina e funghi.
Costine eccezionali! Meravigliosa la presentazione ma poco funzionale… La focaccina si è inzuppata nel grasso derivante dalla carne che ne ha rovinato la consistenza. Secondo me, sarebbe stata molto più buona se servita a parte perché l’impasto in sé non era assolutamente male.
Gradito anche il pane senza lievito di accompagnamento, una sorta di focaccia sottilissima e croccante. Scusatemi, non so descrivere questo prodotto meglio di così, ma posso garantirvi che è stato tanto apprezzato.
Il servizio è stato molto cordiale e ci ha soddisfatti pure. Sicuramente, ritorneremo e assaggeremo un risotto! Intanto, condivido una galleria fotografica:
P. S. Se siete alle prime armi con “The Fork” e non sapete come destreggiarvi per il senza glutine, vi aiuto! Scrivetemi!
Buon pomeriggio alla mia meravigliosa community! Come state? Vi voglio parlare di una splendida esperienza culinaria fatta a Taormina nel mese di ottobre. Già da tempo volevo provare il ristorante in questione e, quando si è presentata l’occasione, non ho avuti dubbi e ho immediatamente prenotato tramite la piattaforma “The Fork” (#noadv).
Dalle premesse penso che già qualcuno possa aver intuito. E, non solo… Vi è pure una menzione su un mio reel relativo a Taormina (https://www.instagram.com/reel/Cz361rqI_0S/?igsh=NTVucGZlYXEzc3Y%3D). Insomma, vi sto parlando di “Gourmet 32“, ristorante elegante nel cuore di questo affascinante borgo siciliano.
La cucina, come si desume dal nome, è gourmet. Le materie prime sono accuratamente selezionate e ben valorizzate con gli abbinamenti magistrali dello chef.
Quasi tutto il menù è disponibile anche nella variante senza glutine e non vi sono rischi di contaminazione crociata. Lo staff mi raccontava che, spesso, il ristorante viene scelto proprio per la sensibilità e l’attenzione a questa esigenza alimentare.
Nota importantissima: è disponibile la pasta lunga GF e, infatti, io ho scelto gli spaghetti con alici fresche, finocchietto, pomodorino e scorza di limone.
Che dirvi? Un primo piatto superlativo! La cremosità della pasta è indescrivibile. Mi mancano davvero le parole. Mi limito, piuttosto, a dirvi di provare “Gourmet 32” e, nello specifico, questo piatto perché è un’esplosione di sapori della nostra terra, a partire dalle alici freschissime.
Non mancano neppure le alternative di terra. E, infatti, sullo sfondo potete vedere un risotto con funghi porcini, tartufo nero e pecorino nostrano. Anch’esso molto buono!
Come secondi piatti, invece, ho optato per un trancio di salmone al forno con verdure di stagione. Senza dubbio, approvato! Cottura perfetta. La porzione è ridotta, trattandosi di cucina gourmet…
Ma vi assicuro che ero già abbastanza piena, avendo mangiato un abbondante – e prelibatissimo – primo piatto e anche del pane….
Anzi, a proposito, dimenticavo: nell’attesa dei primi piatti, siamo stati omaggiati di una rosetta GF… Gesto super gradito!
Il piatto di terra che intravedete sullo sfondo è una tagliata di manzo con salsa di funghi e patate al forno. Delicata! Pure le alternative di terra soddisfano.
Durante la cena abbiamo sorseggiato un ottimo vino rosso: Frappato, firmato “Tenute Orestiadi“. Proprio di alto livello! Ci ha conquistati!
Una cena a base di buon cibo locale in una location raffinata, circondati dalla bellezza taorminese, è proprio il consiglio ideale per chi desidera trascorrere una serata d’estate in assoluta serenità… E, dato che il clima in Sicilia lo permette, anche nelle prime settimane di autunno è possibile cenare nella bella terrazza di “Gourmet 32“.
Buon pomeriggio, amiche e amici! Vi voglio parlare di una recente scoperta, a mio avviso, utilissima per i viaggiatori che cercano di ottimizzare i tempi. Lo scorso novembre – come chi mi segue su Instagram già sa – sono ritornata a Milano. Arrivando a fine mattinata in Stazione Centrale, ho potuto fare lì uno spuntino.
Sito in piazza Duca d’Aosta, 8 vi è “Toast Amore“: la scelta giusta per chi vuole mangiare qualcosa al volo! E vi dico di più: quando ci sono andata io, era possibile soltanto scegliere 4 tipi di toast… Poco dopo, è stato ampliato il menù gluten free ed è possibile optare per una qualsiasi farcitura!
Non vi ho detto, però, avendolo dato per scontato, quale sia l’offerta: toast di tutti i tipi, sia dolci sia salati… E, per il senza glutine, non si potrebbe chiedere maggiore certezza: vi è un tostapane dedicato, così come gli utensili, e i toast GF vengono preparati su un piano di lavorazione separato da quello “ordinario”. Pertanto, è totalmente garantita l’assenza di rischi di contaminazione crociata.
In quell’occasione ho scelto un toast estremamente semplice con soltanto prosciutto crudo e mozzarella, mentre l’originale – sarebbe il “Complicato” – prevede anche pomodoro e maionese.
Ingredienti buoni e perfetta dimensione del toast. Mi sono saziata: è proprio l’ideale per una piccola pausa per chi si trova di passaggio in zona Stazione Centrale. Validissima e sicurissima alternativa!
Certamente, in occasione del prossimo viaggio a Milano (spero entro il 2024), ritornerò in questa toasteria che garantisce bontà, sicurezza e celerità!